morboosgoodschlatter

Prende il nome dall’ortopedico statunitense Robert Bayley Osgood e dal chirurgo svizzero Carl Schlatter, che per primi l’hanno descritta, agli inizi del XX secolo. Noto anche come “apofisite del tubercolo tibiale”, è una condizione prettamente giovanile che scaturisce da una sofferenza di natura infiammatoria a livello della tuberosità tibiale, ossia la prominenza anteriore dell’epifisi distale della tibia su cui trova inserzione il tendine rotuleo.

Durante i movimenti di piegamento ed estensione del ginocchio il muscolo quadricipite femorale della coscia opera una contrazione sul tendine rotuleo e indirettamente sulla tuberosità tibiale esercitando una trazione nei confronti della prominenza che lo unisce alla tibia. In medicina il termine “apofisite” indica una varietà di osteocondrosi, caratterizzata dall’infiammazione di un’apofisi, ossia una proienzione o un’escrescenza di un osso del corpo umano.

Nella quasi totalità dei casi è una condizione passeggera che si risolve spontaneamente alla conclusione dello sviluppo osseo tipico dell’età adolescenziale (in particolare, a soffrirne maggiormente sono i maschi di età compresa tra i 10 e i 15 anni). All’insorgenza del morbo di Osgood Schlatter concorrono infatti l’immaturità ossea della tuberosità tibiale, tipica degli anni dell’adolescenza, e un meccanismo anomalo di trazione del tendine rotuleo, nei confronti della tuberosità tibiale stessa. Nei soggetti con morbo di Osgood Schlatter, infatti, la condizione scaturisce da una sollecitazione insolita, da parte del tendine rotuleo, di una tuberosità tibiale non ancora completamente ossificata, come quella presente appunto negli adolescenti di 10-15 anni.

Fattori di rischio sono sports  in cui sono prevalenti corsa e salti, una certa predisposizione genetica allo sviluppo della condizione in questione, uno squilibrio tra la crescita scheletrica e la crescita dell’apparato muscolo-legamentoso, tale per cui l’accrescimento osseo anticipa, in quanto più rapido, l’accrescimento di muscoli e legamenti. Il più delle volte colpisce una sola gamba, ma si può verificare anche in entrambe le gambe contemporaneamente. I tipici sintomi del morbo di Osgood Schlatter sono dolore (che peggiora con l’attività fisica e migliora con il riposo) e gonfiore appena sotto il ginocchio, appunto laddove il tendine rotuleo si aggancia alla tuberosità tibiale.

A volte la migrazione della tuberosità tibiale comporta un cambio dell’area di ossificazione di quest’ultima nonché la formazione di una protuberanza anomala sotto il ginocchio. In presenza di una corretta gestione terapeutica della condizione la sopraccitata protuberanza anomala e lo spostamento della sede di ossificazione della tuberosità tibiale non hanno alcuna ripercussione futura sulle funzionalità di tendine rotuleo, ginocchio e/o muscolo quadricipite femorale. La diagnosi si basa sull’esame obiettivo e sull’anamnesi, nei casi dubbi o per diagnosi differenziale possono essere richiesti esami strumentali (esami radiografici ed ecografici in prima istanza).

La terapia prevede innanzitutto il riposo dalle attività che producono dolore indirizzando temporaneamente il paziernte verso pratiche fisiche che non provochino dolore (cross training). L’applicazione di ghiaccio sulla zona dolente per 15 minuti, ripetuta almeno 4-5 volte al giorno. L’assunzione, nei momenti di maggior dolore, di un antinfiammatorio (FANS) e l’utilizzo di un tutore per il ginocchio con funzione di supporto per il tendine rotuleo. Successivamente andranno iniziati Esercizi di stretching e rinforzo muscolare, finalizzati a migliorare l’elasticità e il tono del muscolo quadricipite femorale. Gli esperti hanno osservato che un muscolo quadricipite femorale più elastico e più forte riduce gli effetti che la tensione anomala del tendine rotuleo produce ai danni della tuberosità tibiale. Solo se i sintomi del morbo di Osgood Schlatter persistono anche al termine del picco di crescita ossea adolescenziale, è molto probabile che il paziente debba sottoporsi a un intervento di chirurgia. La prognosi in caso di morbo di Osgood Schlatter è generalmente benevola; solo in rari casi, infatti, la condizione può dar luogo a complicanze o rendere necessario il ricorso alla chirurgia.